Nomadi Digitali in Lockdown: l’inizio della mia avventura in Laos

Come riuscire a lavorare in questo periodo difficile, se per destino, fatalità o sfortuna vi ritrovate nel mezzo di una pandemia nello stato più povero dell’Asia?

Nel corso di questo ultimo mese, come in Italia, tutti gli stati del Mondo stanno adottando le proprie misure di sicurezza e restrizioni per far fronte all’emergenza del Coronavirus Covid-19.

Erano gli inizi di Marzo, stavo programmando la mia uscita dalla Thailandia poichè il mio visto turistico era in scadenza, dovevo continuare il mio piano di viaggio, destinazione Vietnam. Purtroppo, 2 giorni prima della mia partenza, mi accorgo per fatalità che per tutti i passaporti italiani sarebbe stato negato il visto all’arrivo per l’ingresso in Vietnam.

Cosa fare quindi in questo caso?

Quando giri il mondo lavorando senza una meta precisa non ti poni troppi problemi.

Skyscanner, città di partenza Bangkok, città di arrivo: Ovunque.

Cambogia, Laos, Indonesia, Corea del Sud, Russia, un peccato non poter visitare il Vietnam, ma ci adattiamo, scegliamo un’altra destinazione.

Tramite una conoscenza, preso un po’ dal nervosismo poichè avevo buttato via praticamente un volo di andata e qualche giorno di soggiorno in hotel, decido di prendere il primo volo per il Laos, destinazione Vientiane.

Esattamente due ore dopo mi sono trovato in un altro stato, pratiche di visto all’arrivo, 60€ da pagare in Bath Thailandesi e nuovo timbro sul passaporto: Laos.

Bandiera Repubblica Democratica del Laos

Il Laos, per chi non lo conoscesse, è un “piccolo” stato confinante con la Thailandia, Cina, Cambogia, Birmania e Vietnam.

Le più importanti e suggestive particolarità del Laos sono:

  • E’ lo stato più povero dell’Asia.
  • E’ uno dei 5 stati al mondo governati dal Partito Comunista insieme a Cuba, Corea del Nord, Vietnam e Cina.
  • L’80% della popolazione pratica un’agricoltura di sussistenza.
  • Negli ospedali ci sono le galline.
  • Si guida a destra come in Italia.
Bambino buddista che attraversa un ponte di bambù a Luang Prabang, Laos del nord.

Il viaggio è molto suggestivo, passi da una città ad un’altra con minimo 3 ore di minivan scomodi, strade dissestate e piene di buche, paesaggi mozzafiato. Lavorare in posti puri, di persone che vivono con poco e niente, ti fa capire quanto siamo fortunati con quello che abbiamo davanti agli occhi, un portatile, un lavoro da remoto, soldi che arrivano da stati decisamente più ricchi.

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Con il passare delle settimane però l’allerta Covid-19 scatta, dopo l’Europa, anche nel sud-est asiatico. Anche la Thailandia adotta le proprie misure, Malesia, Indonesia, Cambogia, piano piano, in scadenza del visto Laotiano diminuiscono sempre di più le probabilità di poter cambiare stato e continuare la mia avventura.

Così, circondato da stati che non avrebbero accettato il mio passaporto salvo qualche eccezione ma con requisiti impossibili o quasi da avere (poi è stato del tutto negato l’accesso), mi trovo costretto ad andare all’ufficio immigrazione per rinnovare il mio visto turistico per altri 30 giorni.

Buddha Park a Vientiane

Adesso anche il Laos si sta preparando al Lockdown, possiamo uscire solamente per comprare cibo, andare in farmacia, andare in banca, solo per cose strettamente necessarie.

 

Cosa fare e come organizzarsi in situazioni di emergenza sanitaria quando ti trovi dall’altra parte del mondo, soprattutto in paesi poverissimi?

  1. Prendere contatti con l’ambasciata italiana più vicina a dove ti trovi: prendere contatti di consolati / consoli onorari. Se necessario chiama per sapere com’è la situazione, il rischio, qual’è la miglior cosa da fare per stare in sicurezza, lavorare in tranquillità senza avere problemi.
  2. Prendere contatti con altri italiani che si trovano nel tuo stesso paese o stato: controlla se ci sono dei gruppi Facebook come per esempio “Italiani in Thailandia”, “Italiani a Singapore”, “Italiani in Indonesia”. Nel mio caso sono stato fermato da due italiani che mi hanno aggiunto in un gruppo Whatsapp dove all’interno si stanno organizzando per rimpatriare tramite voli organizzati dall’ ambasciata italiana in Thailandia in collaborazione ad altre ambasciate europee in Laos.
  3. Valuta il rischio: sono in grado di poter stare qui da solo in attesa che tutto passi? Oppure, “non ce la faccio, le lasagne della mamma in questo momento mi mancano da morire, voglio tornare al più presto a casa!”.
  4. Rimani aggiornato su quello che accade intorno a te: leggi articoli online, iscriviti a gruppi locali su Facebook, nel mio caso ho trovato due gruppi dove persone straniere che abitano nella capitale condividono notizie e si aggiornano continuamente. Potrai quindi rimanere anche tu aggiornato su cosa stanno facendo altri residenti, se ci sono infetti vicino a dove ti trovi, se ci sono nuove dichiarazioni governative in relazione alle emergenze.

In questi casi, è molto importante tenere in considerazione che potrai buttare via soldi, soldi spesi per voli che saranno annullati, spese per visti di permanenza extra che non avevi valutato quando hai organizzato il tuo viaggio prima di mollare tutto e partire all’avventura da Nomade Digitale.

Dovrai fare i conti con clienti che non riusciranno a pagarti perchè colpiti purtroppo dall’emergenza sanitaria ed economica, ci saranno periodi dove fatturerai senza riscuotere e spenderai soldi con la speranza che il vostro cliente vi paghi prima possibile.

Non siate nervosi, vi trovate come nel mio caso in uno dei paesi più poveri dell’Asia dove con 1€ puoi pranzare e con 4€ puoi dormire in un ostello (in questo caso non ve li consiglio in alcune parti del Laos, investite 6€ in più e dormite in un hotel in una camera singola).

Vi sarà molto utile quindi, in questo periodo, utilizzare il cuscinetto di soldi che spero siate riusciti a mettere da parte prima di partire, come avevo scritto in un precedente articolo su come organizzare la vostra partenza da Nomade Digitale.

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